Dante Bozzetto, il maestro del calore: una storia lunga 40 anni
“L’artigiano è passione, amore, emozioni, creatività, manualità, genio e sregolatezza”
Dante Bozzetto è un nome che risuona con orgoglio tra gli artigiani del Triveneto. Con un’attività che affonda le radici negli anni ’80, Bozzetto si è distinto nel settore delle stufe in maiolica, una tradizione ereditata dallo zio, che lo ha ispirato e guidato nei primi passi di questo mestiere. “La mia attività di artigiano inizia negli anni ’80,” racconta Bozzetto. “Mio zio costruiva stufe in maiolica, e io ho ereditato da lui la passione e le competenze.” Questa passione, unita a una straordinaria creatività, ha permesso a Dante di specializzarsi in un settore molto particolare, rendendo ogni sua creazione un pezzo unico. “Ogni stufa ha una presentazione personalizzata,” spiega. “Offro consulenza ai clienti e propongo soluzioni con progettazione CAD sia per l’estetica che per la tecnica. Ogni stufa è accompagnata da un libretto impianto, un vero e proprio attestato di artigianato artistico.” Il lavoro e l’impegno di Dante Bozzetto non si sono limitati alla produzione di stufe. “Questo lavoro mi ha portato a diventare fondatore di un’associazione di categoria a livello nazionale,” ricorda con orgoglio.
“Per 18 anni sono stato presidente di ASSOCOSMA, l’Associazione Nazionale Costruttori Stufe.” L’iniziativa era necessaria per individuare e riunire gli artigiani sparsi nel campo dell’edilizia e dare loro una voce unitaria. Durante la sua presidenza, Bozzetto ha sviluppato rapporti con scuole professionali austriache, elevando il livello formativo e professionale degli artigiani italiani. Uno dei più grandi successi di Dante Bozzetto è stato il lancio del Progetto Fuoco a Verona nel 1994, la fiera più importante del mondo per il settore. “Non è una fiera campionaria, ma una fiera del settore che rappresenta tutte le biomasse,” spiega. “L’idea è partita da me personalmente, abbiamo scritto la storia della nostra categoria.” La fiera, che si tiene con cadenza biennale, è diventata un punto di riferimento mondiale, un luogo dove si incontrano innovazione, tradizione e futuro del riscaldamento a biomassa. Il valore aggiunto che Dante Bozzetto offre ai suoi clienti è la consulenza. “La differenza tra un rivenditore e me è che io sono un consulente del cliente,” afferma.
“Cerco di capire le esigenze, produco o rivendo ma sempre con un approccio personalizzato. Questo mi ha differenziato sul mercato e ha creato un’identità.” Tuttavia, Bozzetto esprime una preoccupazione per il futuro del mestiere. “Ora stiamo scomparendo, non c’è più ricambio generazionale. Abbiamo clienti fidelizzati da 20-30 anni e facciamo le stufe ai loro figli, ma i giovani non sembrano interessati a seguire questa strada.” Nonostante le sfide, Dante Bozzetto continua a evolversi e a innovare. “Da quest’anno sono maestro artigiano riconosciuto dalla Regione Veneto,” dice con orgoglio. Inoltre, svolge il ruolo di docente all’interno della scuola di formazione, trasmettendo il suo sapere alle nuove generazioni. “L’artigiano esercita un’attività artistica per la produzione di beni tramite il lavoro manuale proprio e di un numero limitato di collaboratori; realizza opere esclusive,” sottolinea.
“L’artigiano è l’essenza di passione, amore, emozioni, creatività, manualità, egocentrismo, a volte, pazzia, genio e sregolatezza, condivisione con i propri clienti per un legame forte che durerà per la vita.” Bozzetto è un fermo sostenitore della tutela dell’artigianato contro la standardizzazione industriale. “L’artigiano è uno stile di vita in via di estinzione, va tutelato e protetto dalla standardizzazione industriale che ci sta trasformando in normali assemblatori di lego certificati e omologati,” avverte. Ricorda con nostalgia gli inizi del suo mestiere. “Quanti sacrifici per imparare un mestiere, che dovrai saper gestire, capacità manuali costruttive, avere la fortuna di impararlo tramite qualche vecchio artigiano, che ti tratta da bocia (garzone) e che difficilmente ti svelerà i suoi segreti. Dovrai imparare rubando con gli occhi e con tanta pazienza, perché è proprio qui che la tecnica si unisce all’arte. La tecnica la impari a scuola, l’arte invece o ce l’hai o fai un altro mestiere.” La storia di Dante Bozzetto è anche una storia di evoluzione costante.
“Penso alle prime Kachelofen che costruivo a fine anni ’80, materiali poveri, linee semplici, pochi colori, tre modelli di piastrelle, non c’erano sistemi di progettazione al CAD e tanto meno sistemi di calcolo e dimensionamento. Stufe semplici, massive, funzionali, tuttora perfettamente funzionanti, pochissime manutenzioni.” La scelta di una stufa non può infatti prescindere dalla presa di coscienza che essa è anche una risposta ai sempre maggiori problemi di inquinamento. “Per ciò che riguarda i consumi basti pensare che il contenuto di energia di 2,5 chili di legna corrisponde circa a quella di un litro di olio combustibile.” Tra i vari fattori che condizionano il rendimento della stufa, la disposizione è certamente il più rilevante.
“Molta attenzione deve essere posta anche alla disposizione rispetto a finestre o vetrate. Anche ciò che sta intorno a una stufa può diventare stufa,” conclude. Dante Bozzetto rappresenta l’essenza dell’artigianato artistico italiano. La sua storia è un esempio di come la passione, la dedizione e la creatività possano trasformare un mestiere in un’arte. Nonostante i tempi, continua a trasmettere il suo sapere, sperando che le nuove generazioni possano raccogliere il testimone e portare avanti questa nobile tradizione.
Dante Bozzetto
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