Agroalimentare

Dal formaggio in Lambretta al grande caseificio: la storia di Tomasoni

Era il 1955 quando Primo Tomasoni, insieme alla moglie Annamaria, decise di rilevare una vecchia fattoria a Campagne di Breda di Piave, caduta in disuso, per gettare le basi della sua attività casearia. L’azienda, grazie all’esperienza di Primo Tomasoni, già esperto casaro di origini bresciane, si specializza fin da subito nella creazione di formaggi freschi come la Crema del Piave, lo Stracchino e la nota Casatella Trevigiana DOP.

Ogni sera, in sella alla sua Lambretta, Primo rivende ai negozi della zona i formaggi prodotti, iniziando così a gettare le basi per il futuro successo del caseificio.
Nel 1957, da una casuale e involontaria modifica della ricetta della Casatella da parte di Annamaria, nasce La Crema del Piave, ancora oggi tra i prodotti di punta dell’azienda, molto richiesto grazie alla sua ricetta cremosa e originale.

L’offerta del Caseificio Tomasoni conta oggi più di 30 referenze, che comprendono sia i formaggi freschi che quelli stagionati a pasta dura e semidura. Nel corso degli anni, con l’inserimento in azienda dei tre figli di Primo, Moreno, Paola e Nicoletta e con l’avvento della terza generazione, il caseificio si è trasformato in una realtà imprenditoriale all’avanguardia che si avvale delle più moderne tecniche di lavorazione.
Dal 1996, accanto alla sede storica di Breda di Piave (Tv), sorge il nuovo stabilimento produttivo, costruito secondo i più recenti principi dell’eco-sostenibilità e del risparmio energetico.

Da piccola fattoria di campagna, il Caseificio Tomasoni è diventato oggi una delle realtà che meglio rappresentano l’eccellenza casearia artigianale veneta e negli anni ha realizzato numerosi progetti.

Il segreto della freschezza e genuinità dei formaggi Tomasoni risiede nel loro gusto di latte appena munto: ogni giorno nel caseificio vengono trasformati oltre 400 quintali di latte vaccino, di capra e bufala provenienti da 28 stalle selezionate della zona del Piave, in un raggio di 30-40 km da dove ha sede l’azienda. Il latte utilizzato dalla famiglia Tomasoni è sottoposto ogni giorno a lavorazioni che seguono scrupolose analisi di laboratorio e al controllo costante dei parametri chimici, fisici e batteriologici mediante l’utilizzo di impianti altamente tecnologici. La filiera corta è sinonimo di genuinità della materia prima che viene trasformata con metodi artigianali per produrre i formaggi che ancora oggi vengono confezionati a mano, uno ad uno, nel rispetto dei più rigorosi protocolli igienico-sanitari.

La qualità si sposa con la sostenibilità. Lungo i 60 anni di attività, il Caseificio Tomasoni oltre ad una consolidata tradizione produttiva si contraddistingue da sempre per uno spiccato impegno “green” nella salvaguardia ambientale e nella promozione del benessere degli allevamenti.
In un periodo di difficile congiuntura economica, la lungimiranza del caseificio di Breda di Piave sta nel continuare ad investire in un percorso verso la sostenibilità tout court, dagli allevamenti alla produzione.
Per essere ancora più “green” ed “eco-friendly”, il Caseificio Tomasoni ottimizza costantemente i processi produttivi e mette in campo azioni di salvaguardia ambientale, riducendo i consumi energetici mediante un impianto d’illuminazione con lampade a led e dotandosi di un complesso sistema di compostaggio che permette di minimizzare la produzione di rifiuti, perché qualità significa soprattutto sostenibilità.
Installando sul tetto dell’intero stabilimento un impianto fotovoltaico il Caseificio di Breda di Piave registra un risparmio energetico annuo di 32.135 kg di CO₂ e di 14 tonnellate all’anno di petrolio.

Le acque utilizzate dal Caseificio Tomasoni durante i processi produttivi, vengono depurate e risanate per poi essere riutilizzate come acque irrigue per i campi circostanti grazie ad un moderno impianto di depurazione biologica a ciclo discontinuo, che permette inoltre di utilizzare i fanghi (derivati dalle acque di lavaggio della produzione) in agricoltura come concime organico.

Il siero di latte rimasto dopo il ciclo di produzione viene concentrato per quattro volte mediante un processo ad osmosi, polverizzato e destinato alla produzione di ricotta o all’industria alimentare. L’acqua prodotta durante questo processo ad osmosi viene recuperata, rigenerata e riutilizzata per il primo risciacquo degli impianti di lavaggio (Chip), in quanto demineralizzata.
L’attenzione verso la sostenibilità ambientale per Tomasoni passa anche per il benessere degli allevamenti che avviene mediante una selezione dei fornitori del latte ed un costante controllo dell’effettivo stato di salute e della corretta alimentazione delle mucche e delle capre, il tutto reso possibile grazie ad una stretta collaborazione con gli allevatori e supportata da scrupolose e quotidiane analisi chimico-microbiologiche della materia prima, il latte.

Il Caseificio Tomasoni si serve di una rete di distribuzione autogestita che garantisce un’efficiente “catena del freddo” dai centri di stoccaggio ai punti vendita di tutto il territorio nazionale che è in grado di assicurare la bontà dei prodotti, che arrivano freschi ed integri sulle tavole dei consumatori.

L’azienda negli ultimi anni sta sempre più focalizzando l’attenzione sui formaggi di capra e sui formaggi senza lattosio, che costituiscono un mercato interessante ed in continua crescita.

www.caseificiotomasoni.it

Articolo precedente

Un tuffo da 17 metri. Con la bicicletta

Articolo successivo

Energie rinnovabili e un’azienda in crescita: ecco la Susin Termoidraulica

Sull'Autore

admin

admin